martedì 14 agosto 2012

Proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria Santissima (1950)



«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». (Pius PP. XII, Const. Ap. Munificentissimus Deus)

lunedì 6 agosto 2012

10 agosto, Festa di S. Lorenzo (Cappella di S. Lorenzo in Conscenti)


Ore 10: S. Messa cantata.

Ore 19.45: Canto del Vespro - processione con l'immagine del Santo accompagnata dai Crocifissi e dalla Banda Musicale di Genova Rivarolo.

Al rientro in chiesa seguirà il Panegirico tenuto dal Canonico Rinaldo Rocca, la Benedizione Eucaristica e il bacio della Reliquia. 

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A S. Lorenzo


I.  O glorioso s. Lorenzo, che, fatto pel vostro disinteresse, pel vostro zelo, il primo dei sette diaconi della chiesa romana, quindi custode e amministratore di tutti i suoi beni per il sollievo dei poveri e pel decoro del culto divino, chiedeste ardentemente ed otteneste di seguire il sommo pontefice s. Sisto nella gloria del martirio, ottenete a noi tutti la grazia di viver sempre staccati da tutte le cose del mondo, e di riguardare come guadagni i patimenti e le traversie di questa terra. Gloria.

II. Glorioso s. Lorenzo, che prossimo a spargere il sangue per la fede di Gesù Cristo, vi esercitaste in tutte le opere dell'umanità e della carità evangelica, lavando i piedi ai ministri degli altari, dispensando ai poveri tutte le ricchezze, restituendo alla fede Ippolito custode del vostro carcere, ottenete a noi tutti la grazia di non consumare il sacrificio della nostra vita senza aver prima con la pratica delle cristiane virtù adunati grandi meriti pel paradiso. Gloria.

III. Glorioso s. Lorenzo, che dopo aver con eroica intrepidezza sostenuti gli slogamenti della tortura, i laceramenti degli scorpioni di ferro, con un eroismo non più veduto, vi rideste dei carnefici e dei tiranni mentre eravate arrostito a fuoco lento su d'una ferrea graticola, per cui si estese la vostra fama a tutto il mondo, ottenete a noi tutti la grazia di mantenerci sempre immobili nella fede, malgrado tutte le tentazioni del demonio e le persecuzioni del mondo, e di vivere in tale maniera da meritarci nell'altra vita la vostra beata immortalità. Gloria.

giovedì 2 agosto 2012

L'ultimo messaggio dell'Arciprete Angelo Buccini alla Parrocchia (Pasqua 1982)


PASQUA 1982
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Il Parroco ai Parrocchiani
con l'augurio più vivo nel Risorto!

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Carissimi,

benedicendo le vostre case, il Parroco rivolge a tutti un cordiale saluto, un augurio e un invito.
E' il saluto del Signore: Pace a questa casa e a coloro che vi abitano! Alle singole Famiglie, perchè regni in esse la concordia e l'amore vicendevole! Ai Genitori, perchè vivendo in comunione di vita nel Sacramento del Matrimonio diano l'esempio ai figli! Ai Fanciulli e ai Giovani, perchè crescano nella bontà e nella gioia, senza lasciarsi corrompere da un mondo che inganna e tradisce! In particolare agli Anziani, ai Vecchi, ai Malati, perchè sappiano unire le loro sofferenze a quelle di Cristo, dal momento che solo con Lui il dolore trasfigura, purifica e redime!

Penso a quelle case a cui la morte, anche di recente, ha strappato persone care, ancora nel vigore degli anni. A tutti i cuori che sanguinano, e sentono le ansie, le prove della vita, c'è una sola parola che dà coraggio e conforto. L'ha pronunciato Cristo, il crocifisso: "Venite a me, voi tutti che sentite il peso della fatica e del dolore, ed Io vi consolerò!". Guardate il Crocifisso. E' il Libro sempre aperto; il Libro della verità, che non inganna nessuno. Solo con Lui si ha il coraggio di patire e di morire. Solo con Lui si ha la certezza di risorgere. 

E' PASQUA DI RESURREZIONE

L'ora più grande nella storia del mondo è suonata il mattino di Pasqua. Cristo ha rovesciato la pietra del sepolcro, ha vinto la morte, ha dato l'annuncio della liberazione e della vita a tutta l'umanità redenta dal Suo sacrificio.
Ogni anno la liturgia della Chiesa ripete il grido vittorioso: "Sono risorto e sono ancora con te, alleluia!". Questo annuncio tocca ciascuno di noi. Cristo è risorto per me e per voi, per tutti i vivi e per tutti i morti. Incorporati a Lui fin dal Battesimo, uniti a Lui nella vita nella Fede e nei Sacramenti, un giorno vivremo con Lui oltre la morte, per sempre. 
Ci pensiamo? Lo chiedo a ciascuno di voi. Questa è parola di Dio che non mentisce. Se lo facessimo, la nostra vita sarebbe trasformata, diversa, più serena, più cristiana.

Ecco allora l'invito! A riflettere, a fare un serio esame di coscienza per capire chi è Cristo per me, che cosa mi allontana da Lui e come posso aprirgli le porte del cuore, perchè Egli torni a vivere con me. Il pentimento, la confessione, la comunione col Corpo e col Sangue di Cristo sono la nostra Pasqua, cioè il passaggio necessario e decisivo dal peccato alla vita della Grazia. 

(Seguono note parrocchiali)

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ATTENTI AI FALSI PROFETI

Non posso terminare queste righe, senza ricordare a tutti con fermezza e con vigore quanto ho scritto due anni or sono in una lettera aperta ai parrocchiani. Aveva per titolo: "GUARDATEVI DAI TESTIMONI DI GEOVA! SONO FALSI PROFETI". Questo ammonimento non è mio, ma viene dal Vangelo ed è parola di Cristo che ha valore per tutti quelli che oggi come nel passato insidiano con l'errore la Fede dei cristiani.
E' necessario parlare chiaro. Alcuni hanno abbandonato la Chiesa cattolica, per seguire una dottrina che falsa la Bibbia e presenta errori antichi sotto forma di novità.
Ebbene quando una setta, per far seguaci, travisa o falsa le cose, per mettere in cattiva luce la Chiesa, il Papa, le verità della Fede, non merita di essere creduta da chi ha il senso della verità e della onestà. I Testimoni di Geova sono esperti non solo nell'alterare il testo e il senso della Sacra Scrittura, ma anche nel travisare i fatti della Storia della Chiesa, la sua Tradizione, gli atti e le parole del Papa e dei Vescovi.
Ho ricevuto da due seguaci di Geova una lettera nella quali essi attaccano il Papa "perchè quando si recò all'O.N.U. per il suo messaggio di pace, egli ha parlato per ben 62 minuti e non ha mai nominato Cristo e il suo Regno". Ciò è falso. Il Papa si è presentato all'O.N.U. "come rappresentante della Chiesa cattolica". "Questa Chiesa" - egli ha detto - "è quella di Gesù Cristo, il quale, davanti al tribunale del giudice romano Pilato, dichiarò di essere re, ma di un regno che non è di questo mondo. Per questo, ha spiegato, sono nato e sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità". Il Papa quindi ha annunciato forte Cristo e il suo regno davanti ai rappresentanti dei popoli della terra. E i Testimoni di Geova lo negano. Bastava leggere il testo integrale del discorso sui giornali del 3 ottobre 1979. 
Non c'è da meravigliarsi! Essi negano ciò che Cristo stesso ha stabilito, cioè il primato di Pietro. I testi del Vangelo sono chiari ed eloquenti: Gesù lo chiama "la Roccia su cui edificherà la sua Chiesa"; "gli affida le chiavi del regno dei cieli"; "il potere di legare e sciogliere tutto sulla terra con effetto e risonanza nei cieli"; gli ordina di essere "il Pastore degli agnelli e delle pecore" cioè di tutti i suoi seguaci; prega per lui "perchè la sua fede non venga meno e possa confermare nella fede i suoi fratelli". Gli affida una funzione unica e insostituibile: di garantire la stabilità della Chiesa nella verità e nella fede, di essere il suo rappresentante o vicario sulla terra, il Pastore e la guida di tutta la sua Chiesa. Quindi, per volontà di Cristo, c'è un legame indissolubile tra l'umile pescatore, che Gesù proclama solennemente "la Roccia" e la società che Gesù, proprio su di lui, vuole edificare: la sua Chiesa.
Tutto questo i Testimoni di Geova lo negano, e poi si proclamano "i veri cristiani" e chiamano il Papa "l'Anticristo" e la Chiesa cattolica "la grande prostituta" che ha tradito Cristo, "la meretrice" che sarà annientata con tutte le altre religioni cristiane e non cristiane della terra.
C'è da chiedersi con dolore se i Geovisti, che pure sono nostri fratelli, siano ancora cristiani! Rigettano la divinità di Cristo e abbandonano la sua Chiesa. Ora Gesù non dice agli Apostoli e ai suoi discepoli: "su questa pietra edificherò la Chiesa di Geova" e non dice: "Sarete Testimoni di Geova". Ma afferma "edificherò la mia Chiesa"; e "voi sarete miei testimoni"
Dunque Cristo si proclama Dio, come il Padre suo, da momento che vuole avere la sua Chiesa e vuole che i suoi discepoli siano suoi Testimoni. 
In unione col Papa, che è successore di Pietro (e non di Cristo, come vogliono equivocare i Geovisti), conserviamo integra la nostra fede, e studiamo senza timore la Bibbia, ma con la Chiesa, per apprendere i tesori della sapienza di Dio e la via sicura della salvezza. 
Non lasciamoci ingannare da coloro che hanno deviato dalla fede cattolica; quella fede che dagli Apostoli fu trasmessa ai nostri padri; non accettiamo gli opuscoli (La Torre di Guardia, Svegliatevi ecc.) che diffondono la falsità e gli errori dei Geovisti. Preghiamo piuttosto per gli erranti, perchè, illuminati dalla grazia di Dio, ritornino a quella unica Chiesa di Cristo che hanno con tanta leggerezza abbandonato.